Monologo di teatro civile

Scritto, diretto e interpretato da Antonio Roma
Fotografia di scena di Alice Ponti
Comunicazione di Alice Ponti
Make-up di Claudia Chetta
Audio e luci di Filippo Borgia

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In un monologo travolgente e autentico, pungente e profondo, un artista racconta con passione, ironia e un tocco di amara disillusione il suo cammino attraverso le difficoltà di emergere come scrittore e regista in un’Italia che considera l’arte un capriccio per sognatori e non un mestiere o una vocazione. Attraverso aneddoti vividi e provocatori, rievoca il dolore delle opportunità mancate, delle porte chiuse e delle ferite subite da un mondo artistico spesso appagato che guarda con indifferenza alla novità. La voce della madre, quasi un coro greco fuori scena, lo spinge a una stabilità che lui rifiuta, preferendo l’incertezza dei sogni all’inerzia della sicurezza. Nonostante tutto, tra sarcasmo e delicatezza, emerge il ritratto di un uomo che non può fare a meno di inseguire un’utopia fatta di parole e bellezza, perché, dice, l’arte è l’unica verità che gli resta. Con ogni aneddoto, dall’incontro con le crudeltà della guerra in Bosnia fino alle delusioni artistiche, si svela il ritratto di un artista che non smette di credere nel potere salvifico della memoria e della bellezza fragile, ma mai sterile dell’arte, per non lasciar morire dentro di sé l’unico fuoco che lo mantiene vivo.

Una produzione

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Prossimi appuntamenti

Anteprima teatrale
7 e 8 febbraio 2025

Musica Nova – via Marie Curie 6, Novara (NO)

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