La compagnia teatrale TO.TE.M  – TORREFAZIONE TEATRALE METROPOLITANA nasce dall’incontro di Antonio Roma, autore, attore e regista di Teatro Civile e Michele Battistella, autore, attore, facilitatore e formatore teatrale. Il nome ha in sé il Legame, costituito dal caffè, dalla TOrrefazione, dei componenti della compagnia con il Mediterraneo, la modalità TEatrale di restituzione della Testimonianza e la mission: portare la catarsi dove ce n’è più bisogno, nelle grandi città dove la gente è spaesata, da qui Metropolitana.

La compagnia TO.TE.M  – TORREFAZIONE TEATRALE METROPOLITANA è da intendersi come la condivisione di intenti di un collettivo di professionisti che, nella sua coralità, è gestito dalla Cooperativa Smart.

Gli animali totemici nella cultura dei nativi americani sono essenzialmente gli archetipi attraverso i quali spieghiamo il comportamento di noi esseri umani, soprattutto rispetto a quello che non sappiamo spiegare con strumenti scientifici, o che non si sapevano spiegare con la scienza nel momento in cui questi elementi andavano spiegati.
Facciamo un esempio: prendiamo i neuroni specchio, una scoperta epocale, che spiega l’empatia, la simpatia, tutte le connessioni emotive che ci sono tra gli individui della nostra specie. Ma l’empatia, la simpatia così come anche l’antipatia, l’odio e l’amore, non abbiamo iniziato a pensarli e spiegarli solo dopo la scoperta dei neuroni specchio. Prima avevamo a disposizione un altro specchio, più emotivo e meno scientifico ma altrettanto valido.
Gli animali totemici raccolgono tutte le caratteristiche che vogliamo rappresentare e ogni animale ha il suo specifico significato, così come ogni individuo ha la sua particolarità.
Normalmente diciamo “Sei un animale” come insulto, neanche troppo leggero, ma in fin dei conti, prendendo altre culture potrebbe addirittura essere un complimento.
Ora, se è vero che gli animali totemici sono la rappresentazione nel mondo animale di similitudini e caratteristiche che vogliamo raccontare e preservare, o combattere e modificare, di quello che facciamo, dobbiamo rigorosamente riconoscere che quell’archetipo che ci serve non necessariamente venga dal mondo animale inteso come ciò che non è umano, quanto piuttosto dal mondo animale inteso come insieme degli esseri viventi, umani compresi.
Se questo è vero, le caratteristiche che vogliamo identificare potremmo trovarle anche in altri esseri umani e non è certo una novità quella di individuare altri esseri umani che ci fanno da esempio, che vorremmo emulare, che stimolano la nostra creatività per essere “migliori” rispetto ad un parametro che per noi e il nostro totem funzionano.
Idee e caratteristiche che vanno torrefatte, che vanno portate all’essenza creativa della storia, una storia che avrebbe bisogno di anni per essere raccontata e quale linguaggio migliore del teatro per poter percorrere una storia con tante emozioni nonostante il poco tempo, effimero, di una messa in scena. Un’idea metropolitana, underground e allo stesso tempo legata agli ambienti fortemente antropizzati, perché nelle campagne in realtà questa vicinanza alla natura, all’archetipo come strumento per spiegare le cose, c’è e ci sarà, e quella vicinanza va riportata anche dove sotto di noi non ci sono le orme degli animali selvatici ma le stazioni, i treni, quella parte della vita moderna che rischia di allontanarci dalle nostre origini, dalla nostra essenza, dal nostro archetipo totemico.
TO.TE.M  – TORREFAZIONE TEATRALE METROPOLITANA nasce dall’incontro tra campagna e modernità, tra lentezza e frenesia, tra attività e riposo, tra autori simili nella diversità, tra professioni che non stanno bene insieme, viste da fuori, ma messe davvero sullo stesso tavolo creativo è lì che diventano archetipo della bellezza, solo se unite.

Michele Battistella

Siamo:

Antonio Roma

Autore, attore, regista di Teatro Civile, nonché Direttore Artistico della compagnia teatrale

Michele Battistella

Autore, attore, facilitatore e formatore teatrale, nonché Direttore Artistico della compagnia teatrale

Alice Ponti

Autrice, creator e fotografa, nonché responsabile della comunicazione e SMM della compagnia teatrale

Filippo Borgia

Fonico, tecnico luci, macchinista nonché web designer e responsabile della gestione date della compagnia teatrale

Vetro

Pièce di Teatro Civile

La scena si svolge sempre tra il piano terra di una libreria e un piano, il secondo, magazzino, dove si rintana sempre uno dei due protagonisti.
Antonio è nato e cresciuto a Novara, ha 30 anni, un abito di svogliatezza e si presenta come JOHN. A lavoro non muove un dito. Considera la libreria un rimedio, un’entrata da spendere in abiti di lusso e bella vita. Adelina, la proprietaria, non appare mai, ma i due menzionano spesso e molto. OH è un personaggio senza nome e con una storia che però nel I atto non verrà fuori. È ironico, friulano, uomo di mondo e di fatica. Solo nel II atto avverrà la sua catarsi, mentre per Antonio da subito.

La pièce di Teatro Civile Vetro è una produzione di TO.TE.M. della durata di 1 ora e 30 minuti.

Scritto da Alice Ponti, Antonio Roma e Michele Battistella.
Regia di Antonio Roma e Michele Battistella.
Interpretato da Antonio Roma e Michele Battistella.
Fotografia di scena di Alice Ponti.
Comunicazione di Alice Ponti.
Audio e luci di Filippo Borgia.

Vetro

Pièce di Teatro Civile

Vetro

Pièce di Teatro Civile

Locandina The Fucking American Dream

The Fucking American Dream

Pièce di Teatro Civile

Il mondo è fatto di muri, muri fisici e morali, muri visibili e digitali. Il mondo è fatto di muri e con i muri della nostra vita possiamo raccontare chi siamo, cosa facciamo e dove andiamo. Muro di Berlino, muro nel Sahara Occidentale, peace Lines a Belfast, grande muraglia cinese, soluzioni per tenere un pensiero diverso dal nostro lontano dal nostro mondo. Manicomi, prigioni, ghetti, riserve, soluzioni per tenere una condizione diversa da noi lontano dalla nostra normalità. Chiese, banche, scuole, soluzioni per incasellare il pensiero dentro i muri che plasmano le nostre menti, e così ad ogni passo il muro più alto è quello che si fa riconoscere a tal punto da diventare religione, così i grattacieli diventano le nuove cattedrali e noi preghiamo un Dio fatto di simboli, virgole e numero di zeri. Ma se il muro più alto fosse dentro la nostra testa? Se il muro più difficile da scalare fosse quello che ci impedisce di essere chi siamo davvero?
The Fucking American Dream è il muro che tutti scaliamo in free solo e nessuno arriva in vetta, quello che tutti vorremmo demolire ma ci manca il martello, che tutti vorremmo aggirare ma non abbiamo abbastanza provviste. In pratica, The Fucking American Dream è l’obiettivo sbagliato, che solo conoscendolo possiamo toglierlo dalla lista.

The Fucking American Dream è l’incontro di due lavori: The Fucking Italian Boy e Right to dream