Buongiorno, è mercoledì 5 ottobre e il caffè è amaro, com’ adda’ essere, e state leggendo ‘Na tazzulella ‘e café.
Cos’è? Le note del mio iPhone, dove mi appunto cose, spesso riguardano ciò che è quel giorno sui giornali, un commento, una sensazione, spesso invece spaziano dai consigli culturali alle elucubrazioni mentali… e ancora alle risposte a domande che sono nate sui social in merito ai monologhi.

Oggi condivido con voi una poesia, scritta un po’ di tempo fa ma che temo sia più attuale che mai.

Oblio Definitivo

Agiamo, come addomi
di preghiere inevase.
Siamo, solitudini
che ignorano
la ferocia della veglia.

Agiamo, come labbra
di impegni traditi.
Siamo, bestemmie
incuranti
della morte dei padri.

Agiamo, come stomaci
digiuni di Memoria.
Siamo, frustrazioni
che non conosceranno mai
la sazietà.

Agiamo, come occhi
ciechi di pianto.
Siamo, postumi
di sbornie sbiadite
e di scelte sbagliate.

Agiamo, come timpani
sordi di Bellezza.
Siamo, ombre
che abortiscono
ogni gesto di pietà.

Agiamo, come ventri
di speranze strozzate.
Siamo, pietre
incaute
che feriscono a morte.

Agiamo, come uteri
di olocausti.
Siamo, sementi
feraci d’odio
e d’oblio.

Agiamo, come insonnia
che uccide i sogni.
Siamo, uno scosceso addio
come una vena
congeda Poetica.

Ce verimm riman, stàteve buòno!

Oblio Definitivo

Illustrazione di Silvia Guarlotti