Buongiorno, è mercoledì 2 novembre, il caffè è amaro, com’ adda’ essere, e state leggendo ‘Na tazzulella ‘e café… le note del mio iPhone.

Ieri non ci siamo sentiti, ma era il 1° novembre e ça va sans dire (non sono del tutto convinto che ci stia molto bene qui quest’espressione) mi sono ricordato di santificare le feste e coerentemente con quanto scritto nel primo articolo di questa rubrica weekend e festivi non pubblicherò. 

Non perché non abbia cose da dire o voglia ma perché, so bene di stare per dire qualcosa che suonerà molto banale, la vita è soltanto una e ogni tanto dobbiamo imporci di prenderci una pausa dal lavoro.

Digressione terminata, tornerei ancora oggi su Elon Musk, sull’acquisizione di Twitter, sulla liberazione dell’uccellino & So on… (come per ça va sans dire non sono del tutto convinto sia questo l’uso corretto di quest’espressione).

Lo farei condividendo con voi una novità e la sua motivazione e ponendovi una domanda. 

Elon Musk/Twitter metterà a pagamento le cosiddette spunte blu usate per verificare l’identità degli utenti.

Scrive il Post: “Elon Musk ha annunciato che la spunta blu, il sistema usato finora da Twitter per verificare l’identità di persone pubbliche come politici, aziende, giornalisti, persone del mondo dello spettacolo e altri, sarà messa a pagamento. Chiunque la potrà ottenere, dopo un processo di verifica, pagando un abbonamento da 8 dollari al mese, assieme a ulteriori vantaggi. Musk ha annunciato la novità su Twitter, dopo alcuni giorni in cui si era molto discusso della notizia.

La motivazione 

Finora era stato possibile ottenere gratuitamente la spunta blu, dopo un agile sistema di verifica dell’identità (esibizione di documenti e prove del fatto che chi ne fa richiesta abbia i requisiti necessari). Le categorie che finora potevano chiedere la spunta blu erano: governo e cariche pubbliche; testate giornalistiche e lavoratori dei media; aziende, marchi e organizzazioni; spettacolo; sport e videogiochi; attivisti e organizzatori; creator di contenuti e persone influenti.

“Secondo Musk – scrive sempre il Post – questo sistema che distingue tra chi può ottenere la spunta blu e chi no è simile a un sistema di signori e plebei, e per questo deve essere smantellato. Tuttavia secondo alcuni esperti mettere a pagamento la spunta blu provocherà numerosi problemi di account falsi e spam. Al contrario di altri social (come per esempio Facebook) su Twitter è possibile accedere con identità false, e la spunta blu era stata creata proprio per distinguere le persone pubbliche (o che ricoprono un ruolo rilevante per il pubblico, come i giornalisti) da eventuali impostori. Ma con la spunta blu a pagamento, alcune delle persone che attualmente sono verificate potrebbero non esserlo più (perché decidono di non pagare), e ciò potrebbe creare confusione e problemi di affidabilità delle informazioni che circolano sul social network.

Oltre alla spunta blu, chi pagherà l’abbonamento da 8 dollari otterrà, ha scritto Musk, una priorità nelle risposte, nelle menzioni e nella possibilità di apparire nelle ricerche, la possibilità di postare video e audio di lunga durata e meno pubblicità.”

La domanda di oggi

Lunedì le domande dalle quali siamo partiti sono state:
1. Sui social c’è davvero spazio per tutti e ciascuno?;
2. È giusto che sia così?

Oggi ne aggiungiamo una terza…
La distinzione tra utenti basata sul pagamento di un abbonamento favorisce o limita la pluralità di voci?

Ce verimm riman, stàteve buòno!