Buongiorno, è martedì 22 novembre, il caffè è amaro, com’ adda’ essere, e state leggendo ‘Na tazzulella ‘e café… le note del mio iPhone.

Oggi facciamo una cosa che non facevo da un po’, condivido con voi una poesia che potete trovare in Tra le corde di un’altalena e che pone l’accento su come, molte volte, nelle nostre vite rimangano soltanto gli aloni di un incontro, di un confronto… 

Non lo so perché ma la pioggia mi avvolge con un abito di malinconia che gratta, come la puntina sul vinile e in assenza di un calice d’Amarone, sono le 9 del mattino e dovrei lavorare, due ragioni per le quali non posso aprire la bottiglia, non rimane che condividere una poesia, una ballata così malinconica che sa di miele di Manuka.

ANALGESICI 

Di noi non rimane che l’alone
d’un calice di Amarone
dimenticato
su uno zoppicante giradischi
ereditato da mio padre.

Lo guardo
e germogliano allegorie
d’amanti
non addolcite
dal rimpianto, assente.

Storie che mancavano d’Amore
altro non erano
che crepuscoli, illusioni
tese alla ricerca
d’un rimedio all’infelicità.

Stanchi di toccarci
in un reciproco arrenderci
abbiamo imparato
a lievitare orgasmi
di sollievo.

Ce verimm riman, stàteve buòno!