Buongiorno, è giovedì 27 ottobre, il caffè è amaro, com’ adda’ essere, e state leggendo ‘Na tazzulella ‘e café… le note del mio iPhone.
La stimolante, inequivocabilmente ardua strada del blogger che ho intrapreso da quasi un mese, ci dà ogni mattina, alle 9, di confrontarci su diversi temi. Io scrivo un testo, voi, che siate 10 o 100, mi date un feedback.
Tralascio una filippica di minuti, per quanto ci creda ciecamente, su quanto sia imprescindibile che un qualsiasi legame o la società abbiano le fondamenta nel dialogo e arrivo al nocciolo della condivisione di oggi.
Roberto Speranza, onorevole della Repubblica Italiana, Ministro della Salute negli anni senz’ombra di dubbio più difficili (eufemismo) della storia repubblicana per ricoprire quel ruolo, è stato offeso in modo becero dalla maggior parte dei giornalai di destra e sui social per il semplice fatto di essere il solo o uno dei pochi con la mascherina in Parlamento durante il discorso della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Ora, premesso che ciascuno di noi può avere sull’operato dell’ex Ministro della Salute un’opinione, trovo demotivante fare un intervento sugli haters, data la pochezza frastornante della gente che lo ha offeso è disarmante, mi domando: cos’ha fatto di male Roberto Speranza e cosa fanno di male le persone che, come lui, io sono tra quelle, usano ancora la mascherina al chiuso? Sono davvero tanto tristi le vostre vite da non avere nulla di meglio da fare che inveire contro qualcuno o qualcosa sui social, sui giornali, in televisione?
Dopo questo piccolo sfogo, direi che possiamo salutarci. Io metterò la mascherina FFP2 e andrò a fare ciò che gli haters non fanno, lavorare, e noi ci vediamo lunedì.
Ce verimm lunnerì, stàteve buòno!